Saggio condannato: Neo-Bank deve fornire informazioni complete sul GDPR e sostenere le spese legali
Un tribunale austriaco si è pronunciato a favore di diverse richieste in una controversia legale tra un cliente della banca e Wise Europe SA/NV. Il ricorrente chiedeva a WISE informazioni su tutte le transazioni effettuate sul suo conto bancario, il trasferimento del saldo del conto risultante e informazioni complete ai sensi dell’art. 15 del GDPR, comprese le informazioni sul trasferimento di dati personali a terzi.
In una sentenza di 14 pagine, il tribunale ha ordinato a WISE di fornire informazioni complete sul GDPR entro 14 giorni, compresa la trasmissione di una copia digitale dei dati personali trattati del ricorrente. Inoltre, WISE è stata condannata a rimborsare le spese legali del ricorrente.
Il ricorrente aveva sostenuto che gli era stato negato l’accesso al suo account senza essere informato dei motivi. Ciò era illegittimo e incomprensibile, e l’improvviso rifiuto di accedere ai suoi account aziendali e privati aveva causato notevoli svantaggi commerciali. Inoltre, WISE ha trattenuto i saldi dei conti, alcuni dei quali erano elevati, per quasi due mesi senza fornire motivazioni e ha effettuato i pagamenti solo dopo ripetute richieste da parte degli avvocati del cliente. WISE ha negato le accuse e ha fatto riferimento a una “valutazione interna del rischio” che ha portato al blocco del conto, ma ha rifiutato di indicare i dati quadro o la base di questa valutazione del rischio. Il ricorrente era già cliente della banca da sette anni, con un elevato turnover e senza alcun reclamo.
Il tribunale ha ritenuto che il ricorrente fosse da considerarsi un consumatore ai sensi delle normative europee sulla tutela dei consumatori e che il tribunale austriaco fosse quindi competente per il caso. È stato riscontrato che la clausola di scelta della legge di WISE, che prevedeva la legge belga, non era equa in quanto non informava sufficientemente l’attore della tutela delle disposizioni obbligatorie di protezione dei consumatori.
Alla fine, WISE ha dovuto rimborsare all’attore le spese legali e fornire informazioni complete sul GDPR.
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