“La storiella di Hubert Freidl“: C’era una volta…..gli esperti del mercato azionario di New York pronosticano per myWorld un valore miliardario a cifra elevata? Blocktrade dovrebbe già valere 200 milioni di euro?

Durante una “Online Sensation” presso il “BST – Black Streike Team“, Hubert Freidl ha detto in video quanto segue: (Il testo tratto dal video è stato trascritto testualmente)

Hubert Freidl: “Perché tutti noi insieme non abbiamo idea del perché siamo seduti qui e voi non avete idea di quanto valga già oggi l’azienda. E ora vi dirò come ci sono arrivato.
La maggior parte di voi conosce il progetto Blocktrade, vero? Un super progetto, costruito nel caos, forte! È stato valutato per iscritto con un valore di 200 milioni di euro, l’azienda.
Non è una cifra da poco! Da quel che ho sentito, ho pensato ‘ma qual è allora il valore di myWorld a livello mondiale?’ Perché noi non siamo solo un sito Internet, abbiamo 55 aziende nazionali, milioni di clienti e di aziende partner. Quindi l’azienda vale davvero tanto! Così ognuno può pensare alla cifra che vuole, ma anche gli esperti del mercato azionario delle persone hanno detto che (ovviamente stiamo parlando di miliardi) ci sarà già un importo miliardario a cifra elevata tra 30 mesi”.

Il “progetto Blocktrade” menzionato è un prodotto piuttosto fragile della “Elite Club Foundation” con sede a Dubai e questo “sito Internet” dovrebbe valere 200 milioni di euro? Pensano che tutti gli altri siano stupidi! Ma diteci, chi ha valutato per iscritto Blocktrade? Lo abbiamo chiesto a Blocktrade, magari l’amico di Hubert Freidl ed ex dipendente Lyoness può pubblicare questa valutazione scritta. Se esistesse veramente una valutazione fatta da un’azienda prestigiosa, la si sarebbe già pubblicata “a lettere cubitali”. 

Sarebbe altresì interessante scoprire quali “esperti del mercato azionario delle persone” abbiano pronosticato a myWorld un valore miliardario a cifra elevata.

C’era una volta…..

Caro Signor Freidl, il fatto che lei si consideri alla pari di Bill Gates, Steven Jobs e Marc Zuckerberg e paragoni il suo schema piramidale Lyoness/Lyconet/myWorld a società prestigiose come Amazon, Apple e Microsoft è un segnale evidente di megalomania. Un po’ di autoriflessione e di ritorno alla realtà non sarebbe male.

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I calcoli di Hubert Freidl 2^ parte! Cosa è stato detto, ma non capito nelle “presentazioni online” del 06.02.2021!

“Conoscenza-resistenti”….. sono persone che non imparano nonostante si abbia l’impressione che in realtà abbiano capito!

“Consulenza-resistenti”….. è un’esacerbazione: anche posti di fronte all’evidenza, coloro che rientrano in questa definizione non riconoscono il significato di fondo.

Questa è la definizione sommaria di quello che devono sopportare alcuni marketer se si prendono sul serio alcuni dei commenti lasciati sul nostro sito web.    

Forse i marketer che vogliono diventare tali, che non vogliono più credere a continue promesse e dubitano di Hubert Freidl e del suo sistema piramidale troveranno interessanti i seguenti fatti.

Riportiamo di seguito quello che è stato detto dagli stessi leader della Lyconet, Markus Käfer e Gerry Seebacher, durante le presentazioni online del 06 febbraio 2021.     

Nelle presentazioni di Markus Käfer e Gerry Seebacher è stato comunicato, tra le altre cose, che MyWorld sarebbe stata quotata in Borsa 30 mesi dopo, secondo Markus Käfer “con il prezioso affiancamento di un’azienda molto, ma molto prestigiosa” (che tuttavia, ovviamente, non viene menzionata). Non resta che sperare che non facesse riferimento alla sua Blocktrade.com, perché l’unica “azienda prestigiosa” coinvolta finora è stata la CM-Equity AG che, però, dal 18.01.2021 non collabora più con la Crytix d.o.o. in Slovenia (una succursale della Cryptix AG).

Un paio di osservazioni su tale presentazione:

  • chi desidera partecipare al programma azionario, in questa fase rescinde tutti i contratti stipulati con Lyoness fino a quel momento. Estratto: “Rescindo irrevocabilmente tutti i miei rapporti contrattuali in essere con la mia precedente controparte (Lyoness Europe AG).”
  • Importante per i titolari di cloud: “Al posto delle ripartizioni di SP provenienti dai Customer Cloud o dall’Enterprise Cloud ricevo MSP.” (Piccola differenza: per lo meno, gli Shopping Points li avrei potuti ancora utilizzare per lo shopping a pessime condizioni, mentre i mSP esistono solamente sulla carta e non incarnano alcun valore.
  • Per di più: “Prendo atto che non ci sarà alcun trasferimento dei miei buoni sconto e che, tuttavia, riceverò dei myWorld Share Points in cambio.”
  • Anche il “Programma Benefit” dev’essere accettato; in esso si legge: “Prendo atto che con la modifica della presente base contrattuale cambia anche la mia controparte, che passa dalla Lyoness Europe AG […] alla MyWorld Austria GmbH […] e lo accetto espressamente”.
  • E continua: “Con la presente modifica della base contrattuale, perdo il mio diritto a ricevere il bonus amicizia a me spettante finora in virtù della mia adesione”.
  • Già sulla pagina iniziale del “MyWorld Share Program” si legge: “I tuoi myWorld Share Points (mSP) POSSONO essere convertiti in partecipazioni aziendali durante la fase di quotazione in Borsa”.
  • I marketer sono invitati ad acquistare la quantità massima di Benefit Voucher nei prossimi 30 mesi (per 297 euro al mese) al fine di ricevere quanti più “myWorld Share Points” possibili. Si viene attirati dal fatto che si riceve il triplo dei punti se a febbraio si attiva il proprio “autoship”, ossia il proprio acquisto mensile automatico di Benefit Voucher.

Riassumendo: Lyoness/Lyconet/MyWorld cambia nuovamente la controparte, identificandola nella Lyconet Global AG, e cerca di guadagnare altri 30 mesi fino ad una presunta offerta pubblica iniziale (che ovviamente non è garantita da nessuna parte). Le richieste dei cloud precedenti dovrebbero essere sostituite da un nuovo share cloud e pertanto rinviate in futuro. I Benefit Voucher dovrebbero essere acquistati da quanti più membri possibili.

Nel peggiore dei casi, nei 30 mesi i marketer versano 30×297 euro, ossia un totale di 8.910 euro (senza parlare poi degli eventuali pagamenti una tantum ancora più alti). Anche se in media il 10% delle offerte potessero essere pagate con i Benefit Voucher, in termini puramente matematici si dovrebbero fare ancora acquisti per una cifra pari a 89.100 euro (di cui 80.190 euro da pagare di tasca propria) e i Benefit Voucher scadono 3 anni dopo la data d’acquisto. È davvero così vantaggioso?

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I calcoli di Hubert Freidl! Andreas Matuska, Markus Käfer ed altre scimmie urlatrici promuovono presunti “regali per la pseudo offerta pubblica iniziale!”

È fuori discussione che, con la messinscena di questa “pseudo offerta pubblica iniziale”, Hubert Freidl e i suoi complici abbiano depredato di nuovo per bene i loro marketer e che vogliano togliere ai vecchi marketer la possibilità di richiedere la restituzione dei crediti.

Con la Online Sensation è stata aperta una “corsa lunga 30 mesi”. La “scimmia urlatrice capo”, Andreas Matuska, annuncia “azioni gratuite” SE si ordina almeno un Benefit Voucher mensile per un importo di € 99,00 o un voucher una tantum. È gratuito, quindi, solo se si versa altro denaro. Ma la cosa gratuita è che i marketer che fino a quel momento hanno versato dei fondi diventano automaticamente degli “shareholder”, questo l’aspetto sottolineato dalle presentazioni online. Il termine “shareholder” viene utilizzato in genere solo per le aziende quotate in Borsa, ma Hubert Freidl, Andrea Matuska, Markus Käfer, Lous Louw e così via non prendono in ogni caso la verità così alla lettera e il termine fa la sua bella figura.

Ecco cosa si è inventato Freidl.

  • Ordinando la versione mensile del Benefit Voucher, si riceverà il triplo del MSP entro il 23 agosto 2023, in caso di un ordine una tantum del Benefit Voucher si otterrà il triplo del MSP solo a febbraio.
  • A febbraio gli ambassador di livello 4-6 riceveranno il doppio della commissione e i presidenti dei livelli 7-8 il triplo della commissione, quelli di liv. 7 riceveranno privatamente 100.000 MSP e quelli di liv. 8 250.000 MSP.
  • Gli MSP vengono suddivisi a 50/50; 50% per l’uso privato e 50% come cloud share.
  • In questa cloud share, confluiscono inoltre il 25% dell’intero profitto di tutte le compagnie MyWorld (Sports World, Travel World, ecc.). Osservazione da parte della redazione: i marketer dovrebbero chiedersi a quale “profitto” vogliono effettivamente partecipare in questo caso. Il gruppo myWorld di Freidl ha sede in Gran Bretagna con varie holding e società Limited aggruppate ed annidate, ognuna con un capitale sociale compreso tra 1 e 100 GBP. I marketer dovrebbero altresì sapere che in Gran Bretagna le holding detengono le società nazionali, ma non ci sono nemmeno delle grandi plusvalenze. Dove sono tutti i soldi? Secondo quanto statuito nel preambolo, con la conversione i marketer tedeschi, ad esempio, diventerebbero automaticamente parte contraente della Lyconet Global AG con sede in Svizzera, le cui radici finiscono ancora una volta in Gran Bretagna.
  • Si ha la possibilità di effettuare l’”upgrade” dei normali cloud acquistati, quali Enterprise e così via, convertendoli in una cloud share: così facendo, è vero che si perde il “guadagno” mensile, ma in cambio dovrebbero essere ripartite in futuro migliaia di SP+ per la carriera.
  • La ripartizione delle SP provenienti dalla cloud share inizierà solo a partire da agosto 2024, ossia un anno dopo l’IPO e, per di più, solo se si possiedono almeno tre Bonus Lines.
  • Per prime entreranno in Borsa le quote dei presidenti e solo a partire da agosto 2024 quelle dei marketer. 

Non resta che sperare che tutti i marketer abbiano letto accuratamente l’aggiornamento contrattuale e il preambolo. Nel solo aggiornamento contrattuale, mostrato in modo lapidario per due secondi da Markus Käfer durante la presentazione online ed erroneamente definito come Condizioni Generali di Contratto, il marketer deve accettare sette modifiche del rapporto contrattuale (5 con Lyconet e 2 con myWorld). Spuntando le quattro caselle richieste nel preambolo, si accetteranno infatti sette modifiche.

Riassumendo: i calcoli di Freidl tornano, quanti più marketer accettano questa conversione all’MSP, tanti più rinunceranno volontariamente ai fondi già versati. Lui ha così altri quattro anni per portare avanti il suo sistema piramidale.     

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“Online Sensation” Ma cos’era Signor Freidl? La copertura di un millisecondo svela cosa c’è sotto!

Di sensazionale qui c’è solo la sfacciataggine con cui si vuole ottenere di nuovo il denaro dei marketer. Per 2 ore e 7 minuti la solita autocelebrazione, e il pronostico dello sviluppo è una pittura rupestre nella sua forma più pura. Al più tardi quando il marketer capirà questa copertura (che era quasi impercettibile), sarebbe un folle a volere questi “myWorld Share Points”.

Tratteremo separatamente l’intera questione della “Online Sensation”. Ma in sostanza questa copertura la dice tutta sull’”Online Sensation”.

Traduzione italiana:

“La concessione di partecipare al programma azionario myWorld è un atto gratuito di myWorld e può pertanto essere revocata. myWorld si riserva il diritto di modificare i requisiti necessari a partecipare al programma azionario myWorld oppure di revocare in futuro questo vantaggio addizionale in qualsiasi momento e senza indicarne il motivo.

I punti azionari myWorld, assegnati nel quadro del programma azionario omonimo, non sono trasferibili e non possono essere acquistati. Non detengono alcun valore intrinseco e non possono essere scambiati con denaro contante.

Il programma azionario myWorld può essere pubblicizzato solamente con il materiale appositamente autorizzato a tale finalità”.

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Lyoness-Turchia: 16.915.399,49 milioni di euro trasferiti in Svizzera aggirando le tasse. Il verbale di verifica fiscale la accusa.

Come si evince dalle 87 pagine del verbale di verifica fiscale del Ministero delle Finanze turco a Istanbul (VERGI INCELEME RAPORU), nel corso degli anni Lyoness ha trasferito nella sola Svizzera 16.915.399,49 milioni di euro.

In Turchia, sono stati bloccati i conti correnti e sono proibite tutte le attività sotto questo nome. Lyoness/Lyconet (in seguito myWorld) ha reagito con le solite parole usate da anni: “Abbiamo imparato da questi errori, abbiamo debitamente realizzato una ristrutturazione interna ed adeguato le condizioni commerciali…..blabla!“ Il solo problema è che si può aggirare come si vuole un sistema piramidale, ma rimane pur sempre un sistema piramidale. Qualora le condizioni commerciali fossero state adeguate veramente alle prescrizioni legali, myWorld non potrebbe più generare introiti tramite Lyconet.

myWorld/Lyconet è andata/va avanti come di consueto, le condizioni commerciali sono state riformulate e ai prodotti finanziari venduti sono stati affibbiati nuovi nomi di fantasia per continuare a confondere. Questo fino a quando il tribunale seguente ha riscontrato una mancanza di trasparenza delle condizioni commerciali, dichiarandole nulle. Fino ad allora, però, myWorld/Lyconet e, da qualche tempo, anche le sue “progenie nascoste” come la “Black Diamond Suxess Club GmbH“, la “Black Diamond Team Hannover“ oppure il “FTP-Business Club“, utilizzano il tempo per reclutare altre persone con metodi simili a quelli di una setta, promettendo un presunto mondo migliore con il fine di spillar loro dei soldi.

Dal verbale di verifica del Ministero delle Finanze turco si evince: (Pagina 58 – 60)

Tax Audit Reports by Ministry of Finance TurkeyScarica

Estratto tradotto:

1. INFORMAZIONI GENERALI

Il contribuente della Direzione dell’Ufficio delle Imposte Mecidiyeköy, la Lyoness Kart Hizmetleri Tic. Ltd. Sti., opera all’indirizzo Esentepe Mah. Maya Akar Plaza No: 11 Sisli ISTANBUL. La società soggetta a imposta gestisce un sistema di vendite piramidale sotto il nome di Lyoness.

La Lyoness Europe AG, invece, iscritta nel registro delle imprese del Canton San Gallo con identificativo CH 170.3.026.427-4 e con sede in Bahnhofstrasse 7, CH-9470 Buchs, è un potenziale contribuente della Direzione dell’Ufficio delle Imposte Mecidiyeköy con partita IVA n° 609 042 1859. La Lyoness Europe AG possiede il 100% delle partecipazioni della Lyoness Kart Hizmetleri Tic. Ltd. Sti.

         Il denaro versato sul conto corrente della Lyoness Europe AG presso la Yapi Kredi Bank con il numero 85310XXX non è stato registrato, né dichiarato. Il denaro non registrato e non dichiarato, il funzionamento generale del sistema Lyoness con relativa valutazione e relativi giudizi, sono stati riportati nel verbale di verifica fiscale concernente la società soggetta a imposta con il numero 2015-A-2311/1. Le questioni criticate, concernenti la tassa sulla società del contribuente, sono state oggetto del report d’indagine con il numero 2015-A-2311/2.

Questo report è stato redatto sulla base delle questioni criticate sulla legge sull’IVA in relazione agli importi non registrati e non dichiarati nel 2011.

2. INDAGINI SUI CONTI

2.1 Riepiloghi della dichiarazione IVA:

il riepilogo della dichiarazione IVA della Lyoness Kart Hizmetleri Tic. Ltd. Sti. è il seguente:

3. QUESTIONI INDIVIDUATE:

         3.1 Motivi da valutare ex officio:

         è stato riscontrato che la Lyoness Kart Hizmetleri Tic. Ltd. Sti. non ha registrato e non ha dichiarato una parte dei proventi.

         Essendo evidente che le scritture contabili del contribuente per gli esercizi precedenti, nonché le relative ricevute sono talmente carenti, inappropriate e confuse da non permettere una determinazione corretta e precisa della base imponibile e che esse, di conseguenza, non sono rintracciabili e le dichiarazioni presentate non riflettono la situazione reale, le basi IVA del contribuente per l’esercizio in questione devono essere valutate e stabilite ex officio ai sensi degli articoli 30/4 e 6 del Codice tributario al punto 213.

3.2 Dati da valutare ex officio:

         3.2.1. Rapporti redatti sul contribuente:

         il nostro ispettorato ha redatto una verifica fiscale con il numero 2015-A-2311/1 concernente il contribuente. Con questo rapporto si è arrivati alla conclusione che nel sistema Lyoness sono stati incassati dai membri dei soldi con la promessa di un pagamento anticipato/un pagamento parziale per l’acquisto/la vendita; i membri sono stati indirizzati per questi pagamenti al conto della Lyoness Europe AG con il numero 85310XXX presso la banca Yapi Kredi; questi fondi versati sono i proventi della Lyoness Kart Hizmetleri Tic. Ltd. Sti. e non sono stati registrati, né dichiarati.

         Relativamente a tali importi non registrati e non dichiarati degli ultimi esercizi finanziari, è stato redatto un report d’indagine fiscale con il numero 2015-A-2311/2 concernente l’organizzazione imponibile in relazione all’imposta sulla società. Gli importi non registrati individuati in tale report verranno debitamente tassati e pignorati.

…..La faccenda continua…..rimanete connessi…….!

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In base alla sentenza del Tribunale commerciale di Vienna del 13.11.2020, anche myWorld Austria GmbH fa parte del sistema piramidale!

Quello che era già sotto gli occhi di tutti, è stato ora confermato giudizialmente!

In una controversia tenutasi dinanzi al Tribunale commerciale di Vienna, è stato stabilito e sentenziato a livello giudiziario il legame intercorrente tra le aziende Lyconet International AG, Lyoness Europe AG e mWa myWorld Austria GmbH.

La giudice che ha presieduto l’udienza ha formulato perfettamente e illustrato chiaramente il legame in termini legali, all’interno di una sentenza di 38 pagine.

Dalla sentenza si evince che

l’acquisto di “buoni”, come ad esempio gli mVoucher, è finalizzato all’acquisizione di Shopping Points in qualità di marketer e ad avere così diritto ad una remunerazione nel sistema delle aziende myWorld. Esiste pertanto un legame indissolubile tra l’acquisto dei buoni presso myWorld Austria GmbH e la partecipazione al sistema piramidale.

È evidente che questo modus operandi delle aziende myWorld punti di per sé a confondere i membri. Cambiando in modo opaco i partner contrattuali e i diversi fornitori di servizi, si dovrebbe ostacolare la rivendicazione di un credito. Eccezion fatta per le minime modifiche apportate ai nomi di fantasia dei prodotti venduti dagli imputati, il loro modello commerciale non è stato modificato.

Ai membri delle aziende myWorld viene fatto credere di trovarsi di fronte ad una sola controparte. Accennando ad un possibile blocco dei conti correnti dei membri, si costringe ad effettuare una “registrazione” e si completa infine la procedura immorale portata avanti dall’azienda imputata.
Il tribunale chiarisce che inizialmente l’azienda myWorld Austria GmbH non compariva affatto all’esterno e che era menzionata solamente sulle fatture.

MyWorld ha continuamente affermato di non intrattenere alcun tipo di legame commerciale con Lyoness o Lyconet. Ora tutto ciò è giunto al termine.

Il marketer aveva citato congiuntamente in giudizio la Lyconet International AG (Vienna), la Lyoness Europe AG (Svizzera) e la mWA myWorld Austria GmbH (Graz/Austria) e ottenuto piena ragione.

Le aziende myWorld imputate hanno cercato anche in questo caso di contestare la giurisdizione locale ed internazionale, nonché il processo legale, cosa che, tuttavia, è stata respinta.

Il marketer aveva investito un totale di circa 20.000 € in buoni sconto e cloud negli anni 2018 e 2019. Anche in questo caso, il tribunale parla chiaramente di un investimento.

Tra le altre cose, il tribunale afferma che né nelle Condizioni Generali di Contratto, né nel Lyconet Compensation Plan (vecchio e nuovo) fosse presente un confronto o una conversione in un valore monetario reale che fossero comprensibili concernenti i menzionati Shopping Poitns, Units, Balance Commission, Balance Bonus, Coach e Senior Coach Bonus e così via.

Anche se le aziende myWorld sostenevano che gli Shopping Points acquisiti attraverso i buoni sconto avrebbero dato diritto ad ottenere dei vantaggi negli acquisti effettuati presso le aziende partner, al tribunale non sono state fornite prove in merito. Come dimenticare le presunte grandi aziende associate!

All’epoca, il marketer è stato avvicinato e procacciato da un uomo che si era presentato come “collaboratore di Lyconet”. L’uomo era interessato principalmente alle informazioni relative alle opportunità di investimento con i cosiddetti “cloud”. Gli è stato dunque spiegato che era possibile investire il denaro nei cloud e che, da un certo momento in poi, avrebbe ricevuto indietro l’intero valore del denaro investito, più un importo compreso tra EUR 300,– e EUR 400,– al mese. Si tratterebbe di un introito passivo, senza la necessità di fare qualcosa in prima persona. Si acquista la partecipazione di un Paese, traendo profitto poi dagli acquisti che le persone fanno in questo Paese. Quest’operazione sarebbe priva di rischi perché le persone acquisterebbero sempre. I cloud sarebbero come un libretto di risparmio per investire denaro. Se si spingono altre persone ad acquistare i cloud, ci si potrebbe anche guadagnare. Tuttavia, dovrebbe acquistare dei buoni sconto mensilmente per mantenere il diritto di ricevere una remunerazione.

A marzo 2018, il marketer ha pagato inizialmente una quota d’ingresso pari a EUR 2.350,-. Ha poi acquistato il suo primo “buono sconto” per 50 €. Per un ulteriore acquisto dei “buoni sconto” ha pagato rispettivamente 50 € mensili da aprile 2018 ad aprile 2019. I pagamenti mensili erano necessari al fine di investire nei cloud e poter infine ricevere i dividendi derivanti. A marzo 2019, ha poi investito di nuovo in quattro partecipazioni sull’“S-E2CC” per un totale di 6.000 €. Ha pagato 4.500 € per tre “German Customer Clouds” ed con altri EUR 1.500 € ha acquistato delle partecipazioni dell’”Italia Cloud” nell’aprile 2018.

Quando il marketer ha messo in discussione i dividendi provenienti dai cloud, gli è stato detto durante le riunioni che le cose non stavano andando bene, aggiungendo che era in corso tuttavia un grande cambiamento, per il quale era ora necessario pagare altri EUR 500,– per ognuna delle partecipazioni possedute per i cloud. La ripartizione degli utili sarebbe posticipata a soli tre anni dopo. Ora non si guadagnerebbe più su un Paese, ma su vari progetti dell’azienda. Nella sentenza viene indicato che la conversione consentirebbe di investire nei nuovi progetti.

Come prescritto nelle riunioni, il marketer ha pagato altri 4.000 € per le sue otto partecipazioni nei cloud che aveva acquistato, pertanto EUR 500,– a partecipazione.

A marzo 2019, la Lyoness Europe AG ha espresso poi l’intenzione di modificare le Condizioni Generali di Contratto e di cambiare i partner contrattuali. Ha bloccato a tal fine gli accessi online dei clienti che non avevano ancora accettato l’accordo Lyconet del marzo 2019. Nel farlo, la Lyoness Europe AG ha promosso la modifica come segue:

“Lyconet – NEW. Perché cambiare qualcosa di collaudato se va bene? Perché può andare ancora meglio! Lyconet vi apre la porta su un mondo con ancora più opportunità e vantaggi (…).“ I soliti slogan motivazionali.

A marzo 2019, il ricorrente si è dovuto registrare al pubblicizzato “Lyconet NEW” e ha dovuto accettare l’”accordo Lyconet” cliccando sulla voce corrispondente poiché, se non l’avesse fatto, non avrebbe più avuto accesso al suo conto di membro. Si è fidato delle affermazioni della Lifeline nelle riunioni, pensando che fossero vere. Ma non era consapevole del fatto che, con questa procedura, gli era stato presentato un nuovo partner contrattuale: la Lyconet International AG. Non era stato comunicato nemmeno nelle riunioni. Durante la registrazione ha dovuto confermare altresì di essere un imprenditore poiché, in caso contrario, la modifica non sarebbe stata possibile. Seppur sorpreso, si è visto obbligato a spuntare questa “casella” perché altrimenti non avrebbe più avuto accesso al suo conto di membro.

Ha inoltre dovuto accettare le condizioni aggiuntive per l’acquisto di mVouchers, i quali andavano a sostituire i buoni sconto mensili. Secondo quanto appurato dal tribunale, l’accettazione di suddette condizioni per l’acquisto di mVoucher doveva avvenire senza che egli le leggesse.

Dalla sentenza si evince che la modifica del contratto non era comprensibile ai membri. La Lyconet International AG si denomina allo stesso modo in cui la Lyoness Europe AG si era già definita nelle Condizioni Generali di Contratto (“Lyconet“). Il codice di adesione del membro e le modalità di pagamento sono rimaste sempre le stesse. Anche il numero di conto del destinatario era sempre a nome della Lyoness Europe AG. Il sito web da cui accedere era sempre disponibile su www.lyconet.com. Il membro si trovava sempre ad interfacciarsi con “Lyconet” (cfr. “accordi Lyconet”). I moduli contrattuali rimandano reciprocamente l’uno all’altro e non possono essere letti separatamente. myWorld Austria GmbH non inizia nemmeno ad operare in modo indipendente da Lyconet o Lyoness.

Il fatto che egli, in qualità di marketer, abbia partecipato regolarmente ai seminari/webinar e agli eventi Lyoness/Lyconet è stato per myWorld una prova pregiudizievole del suo spirito imprenditoriale. I suoi investimenti avevano il solo scopo di fungere da investimento ai fini pensionistici. Egli assicura di aver partecipato ai seminari/webinar solo al fine di seguire i propri investimenti, cosa comprensibile e accolta anche dal tribunale.

Il tribunale continua:

durante il processo, le aziende myWorld Austria GmbH, Lyconet International AG e Lyoness Europe AG hanno dato deliberatamente l’impressione che vi fossero diverse fattispecie e vari contratti di vendita. Per il ricorrente, la modifica dei contratti non era comprensibile. Egli aveva di fronte “Lyconet”. Come si evince dalle Condizioni Generali di Contratto, questo effetto era senz’altro voluto dalle aziende myWorld. Ecco perché sin dagli albori il complesso fondamentale dei contratti viene definito “Accordo Lyconet”,anche se inizialmente vi si celava dietro la Lyoness Europe AG come parte contraente. Anche il programma di marketing viene denominato “Lyconet”. Infine, la Lyoness Europe AG ha promosso la necessità di un “cambiamento” sul suo sito web. I membri non avevano scelta se non quella di mantenere il contratto originale e dover effettuare una nuova “registrazione”, principalmente perché altrimenti non avrebbero avuto accesso ai loro dati e allo storico dei loro pagamenti. Per nascondere la modifica contrattuale che stava effettivamente avvenendo, il nuovo accordo viene denominato ancora una volta Accordo Lyconet”. Per confondere ulteriormente i membri, la nuova parte contraente è ancora una volta la Lyconet International AG. Si dà in questo modo l’impressione che non sia cambiato nulla. Il codice di adesione del membro e le modalità di pagamento sono rimaste sempre le stesse.

L’acquisto dei cosiddetti “Buoni sconto” e “Cloud”, promossi come se fossero un investimento sicuro, è possibile solo stipulando l’”Accordo Lyconet”. Inizialmente questi buoni sono stati venduti dalla Lyoness Europe AG e dopo il “cambiamento” dalla myWorld Austria GmbH. Le diverse parti contraenti che stanno dietro all’acquisto dei “buoni sconto” prima e degli “mVoucher” poi, non sono facilmente riconoscibili ai membri. È vero che in questo caso il membro ha dovuto accettare di nuovo le Condizioni Generali di Contratto, ma esse rimandavano ancora all’”Accordo Lyconet”.

Avete capito tutto? Ecco come si presenta la trasparenza contrattuale presso il gruppo aziendale myWorld.

La sentenza è di primo grado e tutte e tre le aziende myWorld presenteranno sicuramente ricorso, ma, come in Norvegia o in Turchia, il processo verrà tirato per le lunghe perché si vuole evitare una sentenza esecutiva nel breve termine.

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TURCHIA – Lyoness vietata dal tribunale come sistema piramidale! Scoperta società di copertura / Lyoness Kart Hizmetleri Ltd. Sti. sotto amministrazione fallimentare / Milioni di debiti tributari / Procedimento penale per evasione fiscale e bancarotta fraudolenta.

Al momento della ripartizione pateticamente bassa degli S-E2CC nel giugno 2020, siamo stati informati dalla Turchia dell’esistenza di processi che erano stati in corso per anni e che si erano conclusi. Gli incidenti e le condanne di Lyoness in Turchia hanno fatto storia mentre altrove, a causa della barriera linguistica, questi fatti sono probabilmente meno conosciuti. Cosa che noi ora cambiamo.

Nel frattempo, siamo entrati in possesso di oltre 300 pagine di documenti delle agenzie governative turche e che pubblicheremo prossimamente in versione tradotta in modo che siano chiare.

Sin dai tempi dei “pacchetti Paese”, in Turchia Lyoness sembra aver trasferito tutti i redditi non tassati direttamente su conti sparsi in tutta Europa (conti correnti bancari in Svizzera, Germania, Gran Bretagna o Regno Unito) o su conti esteri al fine di aggirare le tasse. Come si evince dal fascicolo istruttorio delle autorità fiscali turche, è stato trasferito dalla Turchia nella sola Svizzera un importo volontariamente non tassato pari a 70.355.352,55 TL, equivalente a 16.915.399,49 Euro

È comprovato che Lyoness è vietata in Turchia. Ma sappiamo anche che i marketer di Lyoness/Lyconet e della stessa myWorld non si preoccupano molto delle disposizioni del governo, né che si facciano fermare dalle loro attività (come succede anche in Norvegia). Conducendo dei controlli, le stesse autorità turche hanno riscontrato che sono stati tenuti dei seminari vietati. In questi seminari, è stato portato ancora avanti il sistema piramidale ed ai partecipanti è stato chiesto di far conoscere ai nuovi potenziali membri il “business più sicuro del mondo”. In cambio, vengono promesse provvigioni più alte ai partecipanti.

Di seguito è riportato un estratto della decisione del 18 ottobre 2018

In un’ulteriore decisione del Tribunale commerciale di Istanbul risalente al 17.01.2019 (si veda l’estratto in basso), si decreta che si sarebbe reso noto il fallimento di Lyoness e si sarebbe trasferito ufficialmente il controllo dell’azienda con effetto immediato all’ufficio amministrativo di Istanbul.

Dopo essere stato accusato di evasione fiscale dallo Stato turco, l’avvocato di Lyoness ha fondato una società fittizia della Lyoness Europe AG in Turchia e ha dichiarato che i fondi trasferiti alle aziende in Europa non appartenevano all’azienda, richiedendo l’annullamento dei pignoramenti e delle sanzioni. Le autorità governative turche non hanno acconsentito alla richiesta.

Secondo le informazioni che abbia ricevuto finora, dopo una serie di obiezioni, questa decisione è diventata legalmente vincolante dal marzo del 2020. Pubblicheremo a breve la decisione completa sotto forma di traduzione autenticata.

Estratto dalla DECISIONE (pagina 9 di 11) del 17.01.2019 DATA DELL’ATTO
Con il negoziato sul caso di fallimento aperto dinanzi al nostro tribunale, è stato STATUITO E DICHIARATO quanto segue: dalla richiesta presentata dal rappresentante, si evince in sintesi quanto segue: la committente Lynoss Kart Hizmetleri Tic. Ltd. Şti. è registrata presso il Direttorato del Registro commerciale di Istanbul sotto il numero di registrazione 707436. ………. A causa delle attività della committente, essa si è trovata ad avere un elevato debito tributario e le sono state imposte sanzioni fiscali……………… Al fine di riscuotere i crediti pubblici divenuti esigibili, è stata avviata una procedura di pignoramento e la società a responsabilità limitata non è stata più in grado di continuare le sue attività commerciali. I rappresentanti della committente, della società a responsabilità limitata, hanno quindi incaricato un consulente fiscale di valutare la situazione finanziaria della società a responsabilità limitata ai sensi dell’articolo 179 della Legge sull’Esecuzione e l’Insolvenza, sulla base dei dati finanziari, con i quali è stato determinato che il patrimonio della società a responsabilità limitata ammontava a 1.935.471,49,-TL (ultimo aggiornamento 19.01.2019, 309.675,43 €) e il totale delle passività ammonta a 94.620.938,59 TL (ultimo aggiornamento 19.01.2019, 16.139.350,35 €). Ciò mostra che le passività della società a responsabilità limitata superano gli attivi di 92.685.467,10 TL (ultimo aggiornamento 19.01.2019, 15.829.674,09 €) ed è in bancarotta. 4. TRIBUNALE COMMERCIALE DI ISTANBUL.

Si veda anche: Justified-Decision-of-Court-Regarding-Bankruptcy-Claim_9-9Scarica

A tempo debito pubblicheremo quello che Hubert Freidl e Marco Sedovnik hanno fatto in Turchia con l’amministratore delegato dell’epoca, ossia incolparlo di tutto e metteremo a disposizione ulteriori pubblicazioni, testimonianze, incriminazioni e interviste personali in loco. Continua……………………………..

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“I BenefitVoucher sono una barzelletta!“ “Di nuovo una presa in giro!” “BenefitStore con 132 articoli ridicoli!“ “È irrispettoso!” myWorld non risponde!

Abbiamo ricevuto numerose lamentele circa lo scambio di mVoucher con BenefitVoucher. Forse un esperto di myWorld/Lyconet può rispondere qualcosa di convincente ai seguenti marketer o persino dare loro spiegazioni? È da molto tempo che Markus Käfer ha già messo in chiaro come viene gestita o risolta presso Lyconet una cosa del genere da un’”upline funzionante” . I marketer dubbiosi vengono semplicemente espulsi dal gruppo: d’altronde, non dovrebbero fare domande, ma portare solo nuovi membri da affiliare al sistema piramidale. 

Le lamentele principali sono riportate in quattro lettere (stile narrativo preso dall’originale):  

Al momento, il problema è che con i BenefitVoucher non è possibile andare a fare acquisti 1:1. Viene però data l’impressione che si possa fare, mentendo sfacciatamente.

“In qualità di marketer “corretto” e ambizioso, mi compro ovviamente il pacchetto Business+ ad un prezzo stracciato di 9.000 euro, e ho poi quindi un BenefitVoucher di 9.000 euro. Mettiamo che io possa pagare il 20% di ogni prodotto nel Benefit Store e in qualsiasi altro posto con il Benefit Voucher, in totale devo consumare 45.000 euro (di cui 36.000 devono essere di nuovo sborsati di tasca propria) per riscattare il valore del Benefit Voucher.
Ma ci sono altri inghippi:
– I voucher hanno una validità di soli 3 anni.
– Per molti prodotti, una volta detratta la quota del Benefit Voucher, il prezzo continuerebbe ad essere superiore che altrove.

E posso veramente prenotare viaggi, acquistare biglietti e così via? La risposta è chiara: no. Si vocifera solo che verrà avviato tutto “a breve” , si dirà così dove si potranno poi riscattare i voucher. E se le nuove possibilità di riscossione sono “grandiose” come quelle del Benefit Store, allora ciao.

Inoltre, in cima alle condizioni stabilite per l’Enterprise Cloud 7 c’è scritto: “Lyconet ed anche myWorld si riservano il diritto di modificare e/o interrompere questo incentivo in qualsiasi momento e senza fornire alcuna motivazione”. Poi, nelle condizioni non c’è improvvisamente scritto più niente sul fatto che il 25% dei proventi dell’intero gruppo aziendale confluisce nel cloud, ma parlano piuttosto della myWorld Enterprise Ltd. Peccato però che non sia la società madre. Ovviamente non dò per scontato che, in qualità di marketer, ci si prenda la briga di leggerle perché, d’altronde, da Lyconet si è tutti una grande famiglia e ci si “fida” l’uno dell’altro, o in altre parole: chi fa domande dettagliate e mette in dubbio qualcosa sarà additato come traditore,

“Il Matuska sbraita nei video che è possibile fare acquisti con il benefitvoucher e non menziona per niente il fatto che si possano solo riscattare. Poi porta molti marketer a scambiare i propri mvoucher (in seguito non più riconvertibili) e, alla fine, si nota che con essi non è possibile fare acquisiti, ma solo riscattarli! È irrispettoso!!”

“Truffa all’ennesima potenza.
Ho appena aperto il Benefit Store e non riuscivo più a smettere di ridere. Che Freidl sia serio sembra più una barzelletta che la realtà. Fanno vedere che i prodotti vengono scontati dal Benefit, passando da un prezzo immaginario rincarato ad un ”affarone”. Alla fine, MyWorld ci guadagna lo stesso dal prezzo ridotto che, alla fin della fiera, è lo stesso prezzo che si trova presso gli altri rivenditori online, mentre i marketer si sbarazzano allo stesso tempo dei loro buoni/voucher/soldi versati. È a dir poco la cosa più spudorata che abbia dovuto vedere negli ultimi tempi. È un mistero il perché Hubert non sia stato ancora messo dentro.”

“….ed è un affronto anche il fatto che l’mvoucher di una persona venga convertito in benefitvoucher senza che abbia ancora accettato le Condizioni Generali di Contratto. A me è successo di aver effettivamente premuto su convertire, ma poi avrei pur dovuto accettare le Condizioni Generali di Contratto per far sì che accadesse. E io questo non l’ho fatto e la pagina si è riaperta e diceva “Congratulazioni per la conversione”? La fortuna è che erano solo 200 mvvoucher, ad alcuni succederà con 10.000 mvoucher. E solo dopo si scopre che i benefit voucher sono validi solo fino al 07/2023, una sfacciataggine, no?”

“Alla faccia degli acquisti 1:1 con il benefit voucher. Ma hai visto quant’è ridicolo il benefitstore? L’unica cosa con cui puoi fare acquisti 1:1 sono i prodotti di marketing, il resto lo devi pagare con i tuoi soldi e, con il benefitvoucher, appunto è tutto più conveniente se lo riscatti. È stata di nuovo una presa in giro verso i poveri, vecchi investitori per portarli a scambiare i loro mvoucher”.

Ed in effetti… 132 articolacci sono tutto quel che c’è! Link: https://de.myworld.com/de-de/lp/benefit-store/ Fantastico bonus per i marketer Gentile Andreas Matuska, ora Amazon deve però preoccuparsi veramente di essere spodestato presto come leader di mercato! Abbiamo chiesto ad Andreas Matuska, Markus Käfer dell’ufficio stampa di myWorld, senza aver ottenuto finora alcuna risposta.

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“Disillusione in Paradiso” Ripartizione S-E2CC! “Non riuscivo a credere ai miei occhi!”

A causa del Covid-19 e di problemi al software, la ripartizione degli S-E2CC annunciata per il 25.03 è stata rimandata due volte. Il 26 giugno 2020 era arrivato il momento. Ciononostante, la gioia dei titolari dei cloud era cambiata. I noti “leoni Lyconet e BCR”, invece, hanno potuto fare il “loro taglio del nastro”.

Lamentele da parte dei titolari dei cloud ce ne sono sempre state, anche ai tempi dei vecchi “pacchetti Paese”, dove niente “è salito alle stelle” e non si è materializzato alcun “introito passivo”. Per quanto riguarda questo cloud, però, i reclami sono particolarmente numerosi e taglienti.  

“Ma che razza di sciocchezze ci hanno raccontato!“ “Ed è per questo che abbiamo aspettato tre anni“ “Grazie di niente!“ sono alcuni dei commenti ricevuti nelle numerose e-mail inviateci.

Il perché la ripartizione è risultata così esigua non si vuole o si può spiegare ancora oggi! Forse il Covid-19 ha la colpa anche di questo?!

Estratto da un’e-mail (e-mail disponibile in originale):

……..Dietro consiglio di un amico dell’epoca,
membro della BCR, ho investito per due anni nel cloud SE2. La data effettiva del pagamento doveva essere il 25.03.2020 e oggi
“finalmente” arriva il pagamento.

Quando ho aperto il mio back office, non riuscivo a credere ai miei occhi.
Un cloud per il quale ho pagato un totale di 1500 €,
mi è fruttato appena poco più di 40 €. Per di più, dopo 3 anni di attesa.

Sono ora in perdita per una cifra complessiva di oltre XXXXX € e conosco
molte persone che hanno investito anche loro in questo e in altri cloud
……..ero alla convention della BCR a febbraio e a maggio 2018. E sono incappato anche in molte informazioni commerciali dove si parlava con entusiasmo di introiti passivi tutto il tempo.

Posso farvi volentieri dei nomi.

Andreas Matuska, Markus Käfer, Sebastian Hager, Mario Kapun, Giuliano Esposito, Ferhat Güngor, Daniel Rummler, Gerry und Walther Seebacher, Thomas Knittl, Fabian Lehner

Tutte queste persone hanno incoraggiato ad acquistare i cloud, mostrando i calcoli dei meravigliosi rendimenti che era possibile ottenere a rischio quasi zero. Potrei veramente parlare per ore di tutte le promesse che sono state fatte. 40 €!!! Non me ne capacito!”

Sempre a proposito, la scimmia urlatrice della BCR A. Matuska ha gettato ancora “sabbia negli occhi” ai suoi giovani con un videomessaggio:

“INFORMAZIONI IMPORTANTI PER TUTTI I TITOLARI DI CLOUD SE2!

L’azienda si scusa per il ritardo causato dal COVID19 e premia tutti i titolari di CLOUD SE2 con 1 ANNO AGGIUNTIVO di erogazione di contributi! (SE2 era dopotutto un cloud vecchio)

Inoltre, ad ogni titolare di un cloud SE2 sarà riservata una QUOTA PIENA GRATUITA dell’Enterprise Cloud 4 e, così facendo, ogni titolare di un cloud SE2 parteciperà A VITA in tutti e 47 i Paesi :)”

Così si tiene sotto controllo la propria downline, “continuando a far correre il criceto sulla ruota”.

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Con la decisione del 30.12.2019, l’Ufficio polacco per la Concorrenza e la Tutela del Consumatore UOKIK ha classificato Lyoness come sistema piramidale. I fondi devono essere rimborsati.

La rivista economica e giuridica “GAZETA PRAWNA” ha pubblicato un articolo in data 12.02.2020 concernente la decisione dell’UOKIK.

https://biznes.gazetaprawna.pl/artykuly/1453526,lyoness-piramida-finansowa-program-lojalnosciowy.html

In Polonia, il programma fedeltà implementato in 47 Paesi si è rivelato un investimento sbagliato. Questa la conclusione a cui è arrivato il presidente dell’UOKIK (l’Ufficio polacco per la Concorrenza e la Tutela del Consumatore).

Con la decisione del presidente dell’UOKIK del 30 dicembre 2019, si conclude il processo contro Lyoness in corso da gennaio 2013. Esso è terminato con la constatazione che il programma fedeltà di Lyoness era basato di fatto sul reclutamento di altre persone che aderissero al sistema Lyoness/Lyconet, cosa che, a sua volta, mina gli interessi collettivi dei consumatori polacchi. Per farla breve: Lyoness è risultata essere un sistema piramidale in cui si sarebbero guadagnati dei soldi solo portando il maggior numero di persone all’interno del sistema Lyconet. La consulente legale Dorota Karczewska, avvocato nella WKB Wierciński Kwieciński, ha consigliato di trasmettere il caso Lyoness alle autorità giudiziarie. 

La decisione (80 pagine) statuisce, tra le altre cose, l’obbligo di rimborsare gli anticipi pagati dai consumatori per l’acquisto di buoni o carte regalo di Lyoness Europe AG entro quattro mesi dal momento in cui la decisione è diventata definitiva, laddove gli anticipi non fossero stati scambiati con buoni e carte.

La decisione dell’UOKiK afferma quanto segue: “Le attività commerciali dell’operatore sono orientate a promuovere la struttura del sistema cashback Lyoness in modo tale da reclutare membri all’interno della struttura di vendita Lyconet. I membri avrebbero potuto partecipare con poco reclutando un certo numero di altri membri cashback nel sistema Lyoness e ricevendo una provvigione limitata, per poi aggiudicarsi dei guadagni ragguardevoli dopo che i membri cashback adescati entravano nel programma Lyconet dietro pagamento di una quota d’ingresso pari a 2.400 € (anticipo del buono sconto) ed altre commissioni (pagamenti anticipati) al fine di diventare operatore premium.

“Il processo contro Lyoness è stato molto complicato. Il processo è durato molto a lungo poiché per le autorità era difficile riconoscere il meccanismo vero e proprio alla base del funzionamento del sistema piramidale. Lyoness ha altresì continuato a cambiare il proprio nome aziendale e i rispettivi titolari”, commenta la consulente legale Dorota Karczewska, avvocato presso la WKB Wierciński Kwieciński. Baehr, ex vicepresidente dell’Ufficio per la Concorrenza e la Tutela del Consumatore che, già nel 2017, lavorava ancora come impiegata, aveva presentato un’istanza che dichiarava che Lyoness era un sistema piramidale (“Nuova priorità dell’Ufficio per la Concorrenza e la Tutela del Consumatore: lotta contro i sistemi piramidali”, DGP del 11 maggio 2017). Secondo lei, questa decisione dovrebbe essere solo un tassello dell’azione statale contro il sistema piramidale Lyoness. Occorre che le autorità giudiziarie agiscano”.

Le pratiche commerciali di Lyoness sono state già condannate in Italia e proibite in Norvegia. Tra l’altro, in alcuni Paesi le Condizioni Generali di Contratto erano redatte (si presume deliberatamente) in modo così complicato e poco trasparente che, in un primo momento, le autorità non riconoscevano le eventuali violazioni della legge ad una prima analisi.

Maciej Maciejewski, caporedattore del “Network Magazine”, ha sentimenti contrastanti. È stato uno dei primi in Polonia a mettere in discussione il modello aziendale di Lyoness.

“Sono contento che gli sforzi dell’ufficio e dei giornalisti investigativi abbiano portato dei frutti dopo così tanti anni. È un peccato che ci sia voluto così tanto tempo. Questo dimostra che l’UOKiK aveva troppo poco margine d’azione per analizzare le piramidi finanziarie e i sistemi piramidali. Ci è voluto tempo prima che gli esperti di finanza seguissero il sospetto che Lyoness/Lyconet fosse un sistema piramidale. Le autorità giudiziarie dovrebbero perquisire adeguatamente l’azienda, confiscare ed esaminare i computer. Nel frattempo, con gli strumenti messi a sua disposizione, l’UOKiK ha potuto solamente giocare al gatto e al topo con Lyoness”, afferma Maciejewski.

Ovviamente Lyoness/myWorld sminuirà anche questa decisione di fronte ai suoi membri, la minimizzerà e la presenterà loro come una sciocchezza senza senso, accettando consapevolmente al contempo le ulteriori azioni intraprese da parte delle autorità, come avvenuto in Norvegia, e fingendo di essere un’azienda seria con lo sponsor acquistato nell’industria sportiva per far sì che l’illusione tra i membri continui a far tintinnare le loro casse.

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