myWorld: le azioni nominative privilegiate sono prive di valore e di senso?!

“Le recenti scoperte relative alle azioni nominative privilegiate distribuite attraverso la “IPO” gettano nuova luce sulle potenziali irregolarità della società di Hubert Freidl nei movimenti contabili e nelle pratiche commerciali e sui loro retroscena. Dalle transazioni discutibili del conto agli autopagamenti controversi, questo flusso di informazioni solleva importanti domande sull’utilizzo dei fondi degli investitori.”

MyWorld – Nuove concessioni legali:
“Ottieni le azioni nominative privilegiate ora!
Ho compreso che le mie richieste di ricevere l’azione nominativa privilegiata di myWorld International AG sono state accettate e sono consultabili su corporate.myworld.com.

Inoltre, confermo di scambiare i miei 58.000,00 mSP International attivati con 58 azioni nominative privilegiate di myWorld International AG (valore di conversione: 1.000 mSP International = 1 azione nominativa privilegiata di myWorld International AG). Sono altresì consapevole del fatto che il 50% delle suddette azioni nominative privilegiate di myWorld International AG sono disponibili a titolo personale (my Personal mSP International Score);⁠mentre il restante 50% viene trasferito nel myWorld International Share Cloud (my Cloud mSP International Score).
L’eccedenza di 600,00 mSP International viene convertita in mSP Asia attivati.

Le azioni nominative privilegiate in questione non sono strumenti finanziari (regolati). Non sono negoziabili e non sono liberamente trasferibili. Il trasferimento è subordinato al consenso di myWorld. Inoltre, confermo di non svolgere alcuna attività di consulenza in merito alle presenti azioni nominative privilegiate e di informare potenziali interessati riguardo alla necessità di richiedere una consulenza specialistica previa acquisizione. Ogni richiedente è responsabile della tassazione, compresi gli interessi/gli utili.”

Dove sono finiti i soldi?

Tutti gli investitori hanno effettuato versamenti sul conto di investimento di Lyoness Europe AG presso UniCredit Bank Austria AG, IBAN: AT86 1200XXXXXXXX. Ovviamente, il conto di Lyoness Europe AG era sotto il controllo di myWorld Austria GmbH e ciò potrebbe essere un indizio di dove siano finite le decine di milioni di fondi degli investitori.

myWorld Austria GmbH ha semplicemente trasferito la maggior parte dei fondi degli investitori sul proprio conto presso UniCredit Bank Austria AG, IBAN: AT02 12000 1XXXXXXX. Infatti, myWorld Austria GmbH ha persino emesso fatture su cui appare il numero di conto di Lyoness Europe AG AT86 12000 5XXXXXXXXX. Ciò dimostra che myWorld Austria GmbH poteva disporre di tale conto.

Ufficialmente, myWorld Austria GmbH non esercita alcuna attività economica, esclusa la vendita di buoni sconto senza valore, pertanto, non avrebbe potuto permettersi le enormi e onnipresenti spese pubblicitarie. Il pubblico ministero dovrebbe quindi avere interesse ad aprire i conti di Hubert Freidl, Lyoness Europe AG, myWorld Austria GmbH, Lyconet Austria GmbH e myWorld International AG presso UniCredit Bank Austria AG, al fine di comprendere dove siano andati a finire i milioni di fondi degli investitori.

Anche UniCredit Bank Austria AG avrebbe dovuto reagire di fronte alle transazioni sospette e, in conformità con le linee guida sul riciclaggio di denaro, bloccare il trasferimento di tali enormi somme di denaro.
I movimenti del conto non si corrispondono a reali operazioni con un corrispettivo equivalente.

In ogni caso, Hubert Freidl ha prelevato dall’utile di bilancio 2017 di mWS myWorld Solutions AG (l’attuale myWorld International AG) una distribuzione di EUR 3.000.000,00. Si tratta del prelievo di una delle società matrioska di Freidl.

Secondo la denuncia di indebitamento eccessivo, Lyoness Europe AG si trovava già in difficoltà di pagamento nel 2017, mentre Freidl si concedeva uno stipendio mensile di €250.000,00 solo da una delle sue società.

I presidenti di Freidl hanno consigliato agli investitori di aprire altri conti sotto nomi fittizi e pseudonimi: il nominativo non avrebbe importanza, l’importante è che il pagamento venga effettuato.

Questi esattori si sono anche curati della creazione degli account, quindi un Full Service “al servizio” del cliente. Il merito si deve ancora una volta a GERRY e WALTER SEEBACHER, che già da anni si occupano dell’acquisizione al più alto livello. Non è stata effettuata alcuna verifica dell’identità, né è stata richiesta la prova della fittizia attività imprenditoriale.

Con questi stratagemmi, Enterprise Cloud 1 vendeva magnificamente e faceva entrare nelle tasche di Freidl ingenti somme di denaro, sicché a brevi intervalli sono stati lanciati altri cloud nella serie da 2 a 8.

Ciò dimostra in modo inequivocabile che Freidl era interessato unicamente ad accumulare più denaro possibile nel più breve tempo possibile, non importa come e non importa da chi. Con il pretesto della limitata disponibilità dei cloud, ha fatto in modo che i suoi reclutatori (“presidenti”) incoraggiassero gli investitori ad aprire account di membri anche per altre persone, al fine di acquisire ancora più cloud, a loro dire molto ambiti, ma limitati.

Le informazioni indicano che urge effettuare un’analisi approfondita delle attività finanziarie delle società e delle persone coinvolte. Potenziali irregolarità potrebbero indicare pratiche commerciali discutibili e possibili violazioni della legge, a spese degli investitori. È fondamentale che le autorità competenti esaminino a fondo la questione al fine di creare trasparenza e proteggere gli interessi degli investitori.

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